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1994

In porto un progetto secolare: la revisione totale della legge sull’assicurazione malattie

L’introduzione di un’assicurazione malattie obbligatoria è iscritta nell’agenda politica fin dal 1900. Dopo diversi fallimenti, questo obiettivo è raggiunto con la revisione della legge sull’assicurazione malattie, che fissa premi uniformi per l’intera popolazione, amplia il catalogo delle prestazioni e stabilisce misure di contenimento dei costi.

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Il 4 dicembre 1994 il Popolo accolse la revisione totale della legge sull’assicurazione malattie (LAMal). La nuova legge, ancora in vigore nel 2013, prevede per la prima volta un obbligo generale d’assicurazione, permette di cambiare cassa (libero passaggio) e impone gli stessi premi per donne e uomini. Il catalogo delle prestazioni viene inoltre leggermente ampliato (p. es. nell’ambito delle cure ospedaliere). Il sistema di sovvenzionamento delle casse, in vigore dal 1911, è sostituto da un sistema di riduzione individuale dei premi, pensato a beneficio dei singoli e delle famiglie a basso reddito. Si rinunciò invece a rendere obbligatoria l’assicurazione d’indennità giornaliera per le perdite di guadagno in caso di malattia.

La revisione totale si rivelò un progetto lungo e complesso. In seguito alla bocciatura della revisione parziale nel 1987, il Consiglio federale decise di mettere mano a una riforma di ampio respiro. Il progetto approdò in Parlamento nel 1992. A rendere più complessa la riforma contribuiva il numero delle parti coinvolte (partiti, Cantoni, casse malati, medici, ospedali e case farmaceutiche), tutte portatrici di interessi distinti. Rispettivamente nel 1992 e nel 1994 fallirono così due iniziative popolari: la prima, promossa dal Concordato delle casse malati, chiedeva l’aumento delle sovvenzioni per le casse, mentre la seconda, promossa dal Partito socialista, proponeva di fissare i premi in funzione del reddito. Allo stesso tempo, tuttavia, l’esigenza di una riforma veniva acuita dalla rapida progressione dei costi sanitari – in rapporto al prodotto interno lordo – e dei premi delle casse malati: soltanto tra il 1985 e il 1990 i costi correnti pro capite del sistema sanitario salirono di ben il 42 per cento. Dal canto loro, tra il 1965 e il 1990 i premi si erano in media addirittura decuplicati, segnando dunque una crescita di gran lunga superiore a quella del reddito delle economie domestiche. Già nei primi anni 1990, il Consiglio federale e il Parlamento adottarono pertanto una serie di misure volte a contenere le spese e a rafforzare la solidarietà tra gli assicurati. La legge sull’assicurazione malattie (LAMal) prevedeva una compensazione dei rischi tra le casse (limitata nel tempo) e strumenti per incentivare la concorrenza e la prevenzione, nonché per tenere sotto controllo le spese (p. es. controllo dei prezzi e delle tariffe, trasparenza dei costi e partecipazione agli stessi).

Literatur / Bibliographie / Bibliografia / References: Obinger Herbert, Armingeon Klaus et al. (2005), Switzerland. The marriage of direct democracy and federalism, in H. Obinger, S. Leibfried et al. (ed.), Federalism and the welfare state: New World and European experiences, 263–306; Année politique Suisse / Schweizerische Politik, 1990–1994. HLS / DHS / DSS: Assicurazione malattia.

(12/2014)