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1995-2009

Misure di risparmio e rafforzamento della responsabilità individuale

A partire dal 1995 vedono affermarsi il concetto di «attivazione» come nuovo paradigma dello Stato sociale: l’idea è di rafforzare la responsabilità individuale dei disoccupati e dei disabili attraverso una politica sociale «attivante», con cui si auspica di ridurre le spese e di risanare l’assicurazione contro la disoccupazione e l’assicurazione invalidità.

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Negli anni 1990 i dibattiti sulla sicurezza sociale iniziarono a ruotare intorno alla parola chiave «attivazione», un concetto ormai elevato da alcuni studiosi al rango di nuovo paradigma della politica sociale. La teoria dell’attivazione si basa sulle nozioni di autoaffermazione («empowerment») e responsabilità individuale dei beneficiari di prestazioni dello Stato sociale. L’obbiettivo prefisso è quello di incoraggiare gli sforzi dei beneficiari della sicurezza sociale per trovare un’occupazione, sforzi che vanno a costituire la controprestazione per il sostegno concesso loro. Secondo i fautori di una politica sociale «attivante», tale pratica consentirebbe di ridurre i costi e di aumentare l’efficienza delle istituzioni di previdenza. I detrattori dell’attivazione rimproverano invece a tale sistema di non tenere conto delle cause strutturali all’origine delle situazioni individuali di bisogno e considerano il discorso sulla responsabilità individuale un pretesto per smantellare le prestazioni dello Stato sociale.

Agli inizi degli anni 1990 il tasso di disoccupazione in Svizzera registrò un’impennata. In questo clima il concetto di attivazione assunse una nuova rilevanza. La revisione della legge sull'assicurazione contro la disoccupazione del 1995 ampliò i provvedimenti inerenti al mercato del lavoro quali corsi, “seminari di motivazione” e programmi d’occupazione. Agli uffici regionali di collocamento, istituiti con la riforma, fu attribuito il compito di controllare gli sforzi fatti dagli assicurati e aiutarli a trovare un nuovo impiego. Il numero di indennità giornaliere venne ridotto. Le misure destinate a incentivare l’integrazione professionale vennero promosse anche nell’ambito dell’aiuto sociale, associando anche qui l’appello alla responsabilità individuale a nuove sanzioni. Quanto all’assicurazione invalidità, approcci di questo stampo potevano rifarsi a una tradizione di più lunga data. Per ridurre il crescente numero di nuove rendite e i deficit delle assicurazioni sociali, nella 5a revisione dell’AI (2006) venne rispolverato e consolidato il principio della «priorità dell’integrazione sulla rendita»: furono così introdotte misure di rilevamento e intervento tempestivi (tra cui il case management o il coaching) e prestazioni specifiche di sostegno per consentire alle persone affette da disabilità di mantenere il proprio posto di lavoro o di trovarne uno nuovo, evitando di dover dipendere da una rendita.

Literatur / Bibliographie / Bibliografia / References: Nadai Eva, Canonica Alan, Arbeitsmarktintegration als neu entstehendes Berufsfeld: Zur Formierung von professionellen Zuständigkeiten, Schweizerische Zeitschrift für Soziologie, 38, 23–37; Schallberger Peter, Wyer Bettina (2010), Praxis der Aktivierung. Eine Untersuchung von Programmen zur vorübergehenden Beschäftigung, Konstanz; Magnin Chantal (2005), Beratung und Kontrolle : Widersprüche in der staatlichen Bearbeitung von Arbeitslosigkeit, Zürich; Année politique Suisse / Schweizerische Politik, 1995–2006; HLS / DHS / DSS: Assicurazione contro l'invalidità AI; Assicurazione contro la disoccupazione AD.

(12/2014)