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Con la votazione popolare del 26 settembre 2004 giunge infine in porto, dopo molti decenni, un progetto di politica sociale che mira all’introduzione dell’assicurazione per la maternità. Il tema dell’assicurazione per la maternità era già stato discusso negli anni 1920 e la relativa base costituzionale era stata creata nel 1945. Da allora vi sono stati svariati tentativi per ancorarla a livello di legge (p. es. nel quadro dell’assicurazione malattie, nel 1987, o mediante iniziativa popolare, nel 1984), tutti però naufragati. Lo sciopero delle donne del 1991, che rivendica l’attuazione dell’articolo costituzionale sull’uguaglianza dei diritti tra uomo e donna, riporta l’attenzione sulla questione dell’assicurazione per la maternità. Con l’elezione della socialdemocratica Ruth Dreifuss nel Consiglio Federale il progetto conquista una sostenitrice ai massimi livelli.
Una nuova proposta di finanziamento, questa volta tramite una quota dell’imposta sul valore aggiunto, fallisce nel 1999. Il progetto prevedeva il versamento di un’indennità di maternità per 14 settimane destinato alle donne che esercitano un’attività lucrativa e una prestazione di base unica cui avrebbero avuto diritto tutte le madri. Il referendum, lanciato dai partiti della destra borghese e dai rappresentati dell’economia, che mettono in dubbio la finanziabilità del progetto, si svolge in uno scenario caratterizzato dalla contrapposizione tra la Svizzera romanda (a favore) e la Svizzera tedesca (contraria), tra gli ambienti urbani e quelli rurali e tra le generazioni. Le reazioni all’esito della votazione rendono tuttavia evidente che l’esigenza di un’assicurazione per la maternità conta ormai su un largo appoggio, tanto che, nel 2001, il Cantone di Ginevra introduce un’assicurazione per la maternità cantonale.
Ciò spinge i rappresentanti di tutti i partiti governativi ad adoperarsi per raggiungere un compromesso su scala federale, per il quale, a dispetto di un nuovo referendum promosso dall’Unione democratica di Centro (UDC), si riusce a ottenere la maggioranza nel settembre 2004. Questo compromesso incontra il favore anche di molti dei votanti che si erano invece opposti al progetto del 1999. L’assicurazione per la maternità viene integrata nel sistema delle indennità per perdita di guadagno (IPG), per il quale le donne lavoratrici avevano versato contributi fin dal 1940. Proprio come per le IPG, anche per l’assicurazione per la maternità è previsto un finanziamento esclusivamente mediante detrazioni salariali. Essa garantisce l’80 per cento dell’ultimo salario per un periodo di 14 settimane. A differenza di quanto previsto nei precedenti progetti, possono tuttavia usufruire di prestazioni solo le donne che prima del parto esercitavano un’attività lucrativa.
Literatur / Bibliographie / Bibliografia / References: Année politique Suisse / Schweizerische Politik, 1990–1994; Studer Brigitte (1997), Familienzulagen statt Mutterschaftsversicherung? Die Zuschreibung der Geschlechterkompetenzen im sich formierenden Schweizer Sozialstaat, 1920–1945, Schweizerische Zeitschrift für Geschichte, 47, 151–170; Hauser, Karin (2004), Die Anfänge der Mutterschaftsversicherung. Deutschland und Schweiz im Vergleich, Zürich; Studer Brigitte, Sutter Gaby (2001), Die ‚schutzbedürftige Frau‘. Zur Konstruktion von Geschlecht durch Mutterschaftsversicherung, Nachtarbeitsverbot und Sonderschutzgesetzgebung, Zürich; HLS / DHS / DSS: Maternità.
(05/2020)