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L'assicurazione invalidità in cifre

Prima dell'introduzione dell'assicurazione invalidità (AI) nel 1960, il numero di persone invalide non è noto ed è l'oggetto di stime divergenti. Mentre Pro Infirmis nel 1946 stima il loro numero a circa 200 000 (contro i 180 000 nel 1928), la commissione federale incaricata di valutare i costi di una futura assicurazione invalidità nel 1957 conta circa 90 000 persone invalide, di cui circa 40 000 non rilevate dalle organizzazioni caritative. A questa cifra si aggiungono circa 50 000 persone che percepiscono una rendita d'invalidità dall'assicurazione contro gli infortuni. Lo scarto fra queste stime evidenzia quant'è difficile definire precisamente quello che è una «persona invalida» e soprattutto il grado d'invalidità e il potenziale di reinserimento nel mercato del lavoro.

Qualche anno dopo la sua introduzione, l'AI versa già delle rendite parziali o complete a quasi 150 000 persone (G17). Nel 2010, questa cifra riguarda circa 300 000 persone, alle quali si aggiungono 150 000 prestazioni sotto forma di provvedimenti sanitari e/o d'integrazione. Il numero di persone beneficiarie di una rendita AI è in diminuzione dall'introduzione, nel 2008, della 5a revisione dell'AI.

Il peso finanziario dell'AI aumenta notevolmente a partire dagli anni 1970 (G2). L'evoluzione è particolarmente accentuata durante i periodi di crisi economica, in cui si osserva il passaggio dalla disoccupazione all'invalidità e all'aiuto sociale.

 

Grafici

G2 Uscite dei principali rami del sistema di sicurezza sociale, in % del PIL, 1925-2010

G17 Numero di persone che percepiscono una rendita AI (in Svizzera e all'estero), 1960-2014

(12/2015)