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1925

La prima pietra dell’AVS

Nel 1925 il popolo approva un articolo costituzionale che consente alla Confederazione di elaborare un’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti (AVS). Il progetto non rappresenta un passo decisivo in avanti, bensì è il risultato di un compromesso precario. In particolare, l’articolo lascia in sospeso molti aspetti della spinosa questione del finanziamento.

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Nel 1925 il popolo fu chiamato per la prima volta alle urne per decidere sull’istituzione di un’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti e contro l'invalidità. Due terzi dei votanti e 16 ½ Stati approvarono la base costituzionale per l’introduzione di un’AVS obbligatoria. Inoltre la Confederazione ottenne la competenza per la successiva introduzione dell’AI. Dopo la legge sull’assicurazione contro le malattie e gli infortuni del 1912, questa era la seconda tappa verso la realizzazione di un’assicurazione sociale basata non più sul principio di assistenza, ma su diritti individuali degli assicurati.

Il centrosinistra e parte del movimento operaio, sotto l’influsso dell’assicurazione sociale di Bismarck, avevano chiesto già negli anni 1880 l'introduzione dell'assicurazione vecchiaia, superstiti e invalidità (AVS/AI), ad esempio in occasione delle discussioni sulla base costituzionale per la LAMI. Nel 1912 l’AVS/AI figurava definitivamente nell’ordine del giorno del Parlamento, ma lo scoppio della guerra rallentò le trattative. Perfino i partiti borghesi aderirono all’idea dello Stato sociale, anche perché speravano che le concessioni nei confronti della sinistra avrebbero attenuato le tensioni nate dopo lo sciopero nazionale. Nel 1919 il Consiglio federale presentò il suo messaggio.

Ma questo slancio a favore della politica sociale durò poco. A causa della crisi del dopoguerra, il blocco borghese, in ascesa, mise in discussione il metodo di finanziamento proposto dal Consiglio federale. Restò controversa soprattutto la questione del finanziamento dell’AVS/AI, in particolare se essa dovesse essere finanziata per mezzo di imposte dirette, come proposto nell’iniziativa del Consigliere nazionale liberale Christian Rothenberger respinta nel 1925. Per evitare il fallimento del progetto, il Consiglio federale, sotto la guida di Edmund Schulthess, propose di rinunciare all’AI e di snellire i punti controversi di questa versione. Il Parlamento approvò il compromesso, pur riservandosi di ritornare in un secondo tempo sulla realizzazione dell’AI. Il nuovo articolo 34quater non conteneva indicazioni vincolanti sul finanziamento, le prestazioni e l’organizzazione dei nuovi rami assicurativi. Questi aspetti dovevano essere chiariti per via legislativa.

Literatur / Bibliographie / Bibliografia / References: Leimgruber Matthieu (2008), Solidarity without the state? Business and the shaping of the Swiss welfare state, 1890–2000, Cambridge; Pellegrini Luca (2006), L’assurance vieillesse, survivants et invalidité : ses enjeux finanicer entre 1918 et 1925, Studien und Quellen, 31, 79–107; Lasserre André (1972), L'institution de l'assurance-vieillesse et survivants (1889–1947), in R. Ruffieux (ed.), La démocratie référendaire suisse au 20ème siècle, 259–326, Fribourg; HLS / DHS / DSS: Previdenza per la vecchiaia.

(12/2014)