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1945

Politica familiare di stampo conservatore

Durante la Seconda Guerra mondiale le rivendicazioni di politica familiare godono di ampio sostegno. Negli ambienti cattolici conservatori la protezione della famiglia è  considerata un’alternativa all’AVS. Nel 1945 l’articolo sulla tutela della famiglia trova quindi l’appoggio di un’ampia maggioranza. Esso prevede l’istituzione di un’assicurazione per la maternità e l’introduzione di assegni familiari.

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Il 25 novembre 1945 i votanti approvarono il controprogetto del Consiglio federale e del Parlamento all’iniziativa popolare “Protezione della famiglia”. Il nuovo articolo 34quinquies ancorò la tutela della famiglia nella Costituzione federale e conferì alla Confederazione la competenza di legiferare in materia di casse di compensazione per gli assegni familiari, di istituire un’assicurazione per la maternità e di promuovere la costruzione di alloggi per le famiglie. L’iniziativa, ritirata a favore del controprogetto, avrebbe invece dichiarato la famiglia come “base della società e dello Stato” e preteso da parte della Confederazione una politica economica e sociale interamente orientata sui bisogni delle famiglie. Anch’essa prevedeva la creazione di casse di compensazione per il versamento di assegni familiari o assegni per i figli.

Con l’iniziativa popolare “Protezione della famiglia” il partito cattolico conservatore intervenne nella discussione sull’ordinamento postbellico con un progetto di politica sociale fortemente ispirato alla dottrina sociale cattolica. Ponendo in primo piano l’”unità naturale” della famiglia, creò un’alternativa all’AVS richiesta dalla sinistra e dai liberali. Di fronte alla diminuzione delle nascite e all’aumento dei divorzi, negli anni 1930 l’idea della tutela della famiglia tradizionale aveva trovato appoggio anche al di fuori dell’ambiente cattolico, come ad esempio nella Commissione per la tutela della famiglia della Società svizzera di utilità pubblica. Anche il numero di casse di compensazione per assegni familiari era aumentato già prima della fine della guerra.

I postulati di politica sociale approvati nel gennaio 1945, rimasero tuttavia l’ultima ruota del carro dello Stato sociale. Le casse di compensazione per gli assegni familiari furono perlopiù regolamentate a livello cantonale e privato e solo nel 2006 una legge federale creò la base per un’armonizzazione. Le iniziative per l’assicurazione maternità del 1984, 1987 e 1999 furono respinte. Si dovette aspettare fino al 2004 affinché fosse accettata una soluzione nell’ambito del regime delle indennità per perdita di guadagno.

Literatur / Bibliographie / Bibliografia / References: Schumacher Beatrice (2009), Familien(denk)modelle. Familienpolitische Weichenstellungen in der Formationsphase des Sozialstaats (1930–1945), in M. Leimgruber, M. Lengwiler (ed.), Umbruch an der ‚inneren Front‘. Krieg und Sozialpolitik in der Schweiz 1938–1948, 139–164, Zürich; Hauser Karin (2004), Die Anfänge der Mutterschaftsversicherung. Deutschland und Schweiz im Vergleich, Zürich; Studer Brigitte (1997), Familienzulagen statt Mutterschaftsversicherung? Die Zuschreibung der Geschlechterkompetenzen im sich formierenden Schweizer Sozialstaat, 1920–1945, Schweizerische Zeitschrift für Geschichte, 47, 151–170; HLS / DHS / DSS: Maternità; Assegni familiari.

(12/2014)