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Fridolin Schuler

Medico e primo ispettore federale delle fabbriche, Fridolin Schuler (1832–1903) figura tra i pionieri dello Stato sociale svizzero. Ben presto si attiva per migliorare le condizioni di vita della manodopera operaia e per introdurre una legislazione che protegga i lavoratori e le lavoratrici. Quale ispettore delle fabbriche fornisce un contributo determinante all’attuazione pratica della legge federale in materia del 1877.

Schuler appartiene alla prima generazione di medici entrati in contatto con le conoscenze della fisiologia e dell’igiene moderne. Terminati a Parigi gli studi di medicina, nel 1855 rientra nel suo Cantone di origine e apre uno studio medico privato a Mollis (GL) dove esercita per due decenni. In virtù della sua professione entra a far parte della classe dirigente del Cantone di Glarona e, pur non essendo giurista, dal 1872 al 1890 ricopre la carica di giudice del Tribunale cantonale di appello.

Dato che l’industrializzazione nel Cantone di Glarona è iniziata presto, tra i pazienti e clienti di Schuler vi sono molti operai e operaie di fabbrica. Grazie al suo lavoro egli è a conoscenza dei rischi per la salute cui sono esposte le fasce più povere della popolazione. Come medico, membro della Commissione sanitaria cantonale e della Commissione nazionale d’esame per il personale medico, Schuler ha una visione scientifica della medicina e disapprova la concorrenza di"ciarlatani" sprovvisti di una formazione accademica. Ben presto inizia a occuparsi anche di questioni di medicina sociale, come la lotta contro il tifo e altre epidemie. Nel 1876 pubblica la prima statistica delle cause di morte nel Cantone di Glarona, da cui emerge che tra la manodopera operaia la percentuale di decessi per tubercolosi polmonare è superiore alla media e che nelle famiglie operaie la mortalità infantile oltrepassa di gran lunga il valore medio. Interessato anche all’alimentazione, nel 1884 Schuler elabora all’attenzione delle autorità federali un rapporto sull’alimentazione della classe operaia, in cui stigmatizza il largo consumo di acquavite per sopperire alla mancanza di cibo.

Pioniere sul fronte della protezione dei lavoratori e delle lavoratrici, nel 1864 il Cantone di Glarona emana una legge sulle fabbriche all’avanguardia e molto rispettata. Tre anni dopo, Schuler diventa membro dell’Ispettorato cantonale delle fabbriche e più tardi partecipa anche all’elaborazione della legge federale sulle fabbriche del 1877. Nel 1878 è nominato ispettore federale delle fabbriche per i Cantoni della Svizzera orientale, carica che ricopre fino al 1902. Il suo compito in tale veste consiste nel controllare che le aziende rispettino gli orari di lavoro prescritti e che gli stabilimenti industriali adempiano i requisiti in materia di sicurezza, aerazione e pulizia. Combinando forza persuasiva e pressione, Schuler si adopera per aumentare il numero di aziende soggette alla legge e fare in modo che i proprietari di fabbriche adempiano i loro obblighi. I risultati non si fanno attendere. Ancor più della legge federale, le misure di attuazione e di controllo adottate da lui e dagli altri ispettori delle fabbriche contribuiscono a radicare in Svizzera la protezione della manodopera e a unificare le condizioni di concorrenza delle aziende.

Al di fuori del proprio ambito di lavoro specifico, Schuler si profila rapidamente come esperto e promotore, secondo Hansjörg Siegenthaler, di una «politica socio-terapeutica» che mira a migliorare lo stato di salute e le condizioni di vita dei lavoratori e delle lavoratrici. Alla fine degli anni 1880 diventa membro della commissione di esperti incaricata di preparare l’introduzione di un’assicurazione contro le malattie e gli infortuni. Nel 1900, quando la Lex Forrer viene sottoposta al popolo svizzero, Schuler scende in campo in prima linea a favore del disegno di legge. Nel 1897, insieme ai due colleghi ispettori, fa sua la richiesta, avanzata dal movimento operaio e dai partiti di sinistra, di limitare a 10 ore la normale giornata di lavoro e formula una raccomandazione in tal senso al Consiglio federale. Il rapporto di Schuler con la classe operaia è contrastante: se da un lato si adopera per migliorare le condizioni di lavoro, dall’altro rimane ancorato come medico a una concezione paternalistica dell’autorità. A suo modo di vedere, la protezione dei lavoratori e delle lavoratrici include sempre, oltre a misure di miglioramento materiale, anche la loro educazione a uno stile di vita appropriato e in particolare un adattamento del loro comportamento igienico e alimentare alle conoscenze della medicina moderna. Grazie alla sua partecipazione a numerosi congressi internazionali, acquista notorietà come esperto di politica sociale anche oltre i confini nazionali. Poco prima della sua scomparsa, pubblica ancora uno studio sul lavoro notturno delle donne in Svizzera per conto dell’Ufficio internazionale del lavoro di Basilea.

Literatur / Bibliographie / Bibliografia / References: Siegenthaler Hansjörg (ed.), Wissenschaft und Wohlfahrt. Moderne Wissenschaft und ihre Träger in der Formation des schweizerischen Wohlfahrtsstaates während der zweiten Hälfte des 19. Jahrhunderts, Zürich 1997. HLS / DHS / DSS: Schuler, Fridolin.

(12/2014)